venerdì 26 novembre 2010

“Cattivissimo me” e i banchieri “brutti e antipatici”

Il week-end è alle porte. Nevica, fa freddo. Mi permetto di dare un consiglio ai miei lettori. Andate al cinema a vedere Cattivissimo me, non ve ne pentirete.

Io ho visto in compagnia dei miei figli Cattivissimo me - del regista francese Pierre Coffin - e ho riso non poco, forse più dei bambini seduti al cinema. Oltre ad essere in 3D – con occhialini ad hoc – il film è denso di spunti di riflessione.

A un certo punto del film – non vi racconto tutto, altrimenti che gusto c’è! - il protagonista Gru progetta il più grande colpo della storia del mondo: rubare la luna. Per compiere il tutto ha bisogno di farsi finanziare il progetto. Va quindi alla Evil bank, già Lehman Brothers, dove un banchiere dalla faccia torva lo invita a spiegare i motivi per i quali dovrebbe finanziare il progetto. Il banchiere alla fine non lo finanzia. Ha senso. Come noto la Lehman Brothers non finanziava progetti, ma impacchettava CDO e altri titoli di bassissima qualità (cosiddetti asset tossici) per poi rivenderli ai gonzi. Per chi desidera approfondire il perchè Lehman Brothers era già fallita molto prima del settembre 2008, si invitano i lettori a leggere la relazione di Anton Valukas, un esaminatore nominato dal tribunale fallimentare, che in “sole” 2.200 pagine dipinge una società fallita da lungo tempo, tenuta in vita solo da trucchi contabili, come i famigerati repo 105 (vendite a termine contabilizzate come vendite finali).

Alla fine del film ho avuto uno scambio di battute con mia figlia Allegra.

A.: “Papi, ma perchè il banchiere era brutto e antipatico?”
B. (Ho fatto un po’ fatica a rispondere, ma poi ho detto): “Sai, c’è stata una forte crisi economica e finanziaria e la colpa è stata attribuita ai banchieri, che sono diventati la causa di tutti i mali del mondo. E quindi i banchieri sono rappresentati con l’aria truce e risultano brutti”.
A.: “Papi, ma tu di lavoro non fai il banchiere”?
B.: “(fosse facile essere semplici, distinguere una SGR da una banca, distinguere un banker vero da un umile private banker, ma ho risposto in modo affermativo) Sì”.
A.: “Allora sei tu che hai creato la crisi finanziaria?”
B. “Veramente........”

Gru
Come sappiamo, i bambini ci inchiodano alle nostre affermazioni e non sappiamo più cosa rispondere. Ho bofonchiato qualcosa, ma non riuscivo a non ridere per la franchezza e il sillogismo aristotelico che contraddistingueva le affermazioni di Allegra.

Arrivato in ufficio il giorno dopo ho pensato alle risposte da dare a freddo a mia figlia. Il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi è utile all’uopo: “La radice della crisi che investe il mondo da quasi tre anni sta in carenze regolamentari e di vigilanza nelle piazze finanziarie più importanti” (dalla Relazione del Governatore, 31 maggio 2010).

Avrei potuto parlare dello Zeitgeist, dello Spirito del Tempo americano nei primi anni del nuovo millennio.

Il 12 novembre 1999 – Amministrazione Clinton - il Congresso statunitense ha abrogato una parte del Glass-Steagall Act attraverso il Gramm-Leach-Bliley Act - anche conosciuto come Financial Services Modernization Act of 1999 - che ha consentito il consolidamento tra business per legge separati ("The Glass-Steagall Act prohibited any one institution from acting as any combination of an investment bank, a commercial bank, and/or an insurance company"). E’ stato l’inizio della fine. Una unica istituzione finanziaria può quindi svolgere sia attività di commercial banking che di investment banking che di securities firms e insurance.

Ancora sullo Zeitgeist. George W. Bush si fece promotore del concetto di "Ownership society", una società dove tutti hanno il diritto – è qui l’errore mastodontico – di possedere una casa. Per allargare l’area del consenso popolare, furono varati piani e politiche per favorire l’acquisizione di una casa anche in strati della popolazione con redditi bassi.

"...if you own something, you have a vital stake in the future of our country. The more ownership there is in America, the more vitality there is in America, and the more people have a vital stake in the future of this country" - President George W. Bush, June 17, 2004

"We're creating... an ownership society in this country, where more Americans than ever will be able to open up their door where they live and say, welcome to my house, welcome to my piece of property" - President George W. Bush, October 2004

"America is a stronger country every single time a family moves into a home of their own" - President George W. Bush, October 2004

Le Government Sponsored Enterprise (GSE) Fannie Mae e Freddie Mac – che garantiscono le banche per i mutui erogati - vennero indotte ad allargare le maglie per consentire anche ai meno abbienti l’acquisto della casa. Bush, tra l’altro, spinse per la politica del “zero down- payment”, cioè della non necessarietà del pagamento iniziale per l’acquisto di un immobile. Follia. Ci pensate ad andare al compromesso per l'acquisto di una casa senza uno straccio di assegno?
Come abbiamo visto poi, sia Fannie che Freddie sono state salvate dal Governo Americano con ingenti aiuti di miliardi di dollari (che difficilmente torneranno indietro).

Ma se un individuo è NINJA – non ha asset, nè lavoro, nè reddito – è bene che si compri una casa a debito? Certamente no.

Nei giorni scorsi ho letto con interesse l’ultimo saggio di Innocenzo Cipolletta “Banchieri, politici e militari” (Laterza, 2010) e ho ripensato alle parole di Allegra. In particolare quando Cipolletta afferma (p. 87): “Ma basteranno nuove regole sui banchieri per evitare il riproporsi di una crisi globale? Ne dubito molto. Anche i militari e i politici necessitano di nuove regole e nuovo comportamenti. Perchè, in caso contrario, una nuova crisi globale può esplodere dove meno te lo aspetti”.

E' troppo comodo pensare che i problemi siano semplici, che sia tutta colpa dei banchieri. Lungi da me difenderli, ma come disse qualcuno "La realtà è molto più complessa".

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