lunedì 8 novembre 2010

Numeri esoterici e Banca d’Italia

I numeri sono numeri. Sono chiari e forti. Tranne in Italia dove sono sempre fonte di discussione. Perchè noi amiamo chiacchierare. Mentre gli americani sostengono che talk is cheap, noi da mane a sera parliamo in continuazione, spesso senza alcun costrutto.


Il 15 ottobre scorso la Banca d’Italia ha pubblicato il Bollettino Economico mensile http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/bollec/2010/bolleco62 . Ha fornito numeri, cifre, considerazioni, con la consueta precisione e meticolosità. Ma la chiarezza dà fastidio. Il Ministro del Lavoro Sacconi - in relazione ai dati sulla disoccupazione che comprendono secondo metodologie internazionali anche i cassintegrati e gli “sfiduciati” - ha subito dichiarato di non voler commentare dati “esoterici”. Citiamo dal Devoto Oli: “Esoterico, agg., destinato ai discepoli o agli iniziati, linguaggio e., incomprensibile (o quasi) ai più”.

Fabrizio Saccomanni
I numeri peraltro erano già stati comunicati al Parlamento. Il direttore generale di Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni – nella sua testimonianza alla Camera dei deputati e al Senato in Commissioni riunite il 6 ottobre 2010 http://www.bancaditalia.it/interventi/intaltri_mdir/saccomanni_061010.pdf – scrive: “La manovra triennale di bilancio anticipata a maggio ha contribuito, insieme a un miglioramento del quadro finanziario internazionale, a ridurre l’incertezza per gli operatori. Essa si fonda soprattutto sul contenimento della spesa; le misure dal lato delle entrate si concentrano sul contrasto all’evasione. I tagli alle erogazioni in conto capitale sono significativi; si applicano a un andamento tendenziale già flettente di questa voce di spesa.
Nelle stime della DFP (Documento di Finanza Pubblica, il vecchio Documento di Programmazione Economica, per intenderci, ndr), la spesa complessiva è stata rivista lievemente al rialzo rispetto a quanto indicato nella Ruef lo scorso maggio: essa dovrebbe crescere dell’1,1 per cento rispetto al 2009 (0,9 per cento nelle stime della Ruef). Le spese primarie correnti aumenterebbero del 2,2 per cento, poco meno della metà del tasso medio annuo registrato nell’ultimo decennio. La loro incidenza sul prodotto rimarrebbe sui livelli massimi già raggiunti nel 2009 (43,5 per cento).
La spesa in conto capitale si ridurrebbe del 9,6 per cento (al 3,8 per cento del PIL), riportandosi su livelli prossimi, in termini nominali, a quelli del 2005. Secondo i dati dell’ISTAT, nei primi sei mesi del 2010 le spese complessive si sono ridotte dello 0,9 per cento, principalmente per il calo delle erogazioni in conto capitale (20,4 per cento). La spesa primaria corrente è invece aumentata dello 0,9 per cento”.
Nel Bollettino Economico n. 62 si legge (per chi abbia voglia di leggere, si intende): “Secondo le stime del Governo, il miglioramento dei conti pubblici si rafforzerebbe nel 2011, anno in cui il saldo primario tornerebbe positivo, allo 0,8 per cento del PIL. La correzione dei conti nei prossimi tre anni si fonda quasi per intero su misure di contenimento delle spese primarie, in particolare di quelle in conto capitale. Le spese primarie sono scese dello 0,9 per cento, riflettendo il netto calo delle erogazioni in conto capitale (20,4 per cento; 5,8 miliardi). In particolare, la spesa per investimenti è diminuita del 14,2 per cento. La crescita della spesa primaria corrente (0,9 per cento; 2,9 miliardi) è stata sostenuta dall’aumento delle prestazioni sociali (2,4 per cento), solo in parte compensato dalla contrazione dei redditi da lavoro dipendente e dei consumi intermedi (rispettivamente 0,4 e 2,2 per cento). La spesa per interessi si è ridotta dell’1,2 per cento”.

La spesa pubblica nel primo semestre 2010 si è ridotta, ma perchè sono stati tagliati 5.800 miliardi di spesa in conto capitale. Le spese correnti sono cresciute di oltre 2.800 miliardi. Ma il Governo non dice in continuazione che sta tagliando gli sprechi? Non si era detto che bisogna investire nelle infrastrutture e tagliare gli sprechi presenti nella spesa corrente? Che bisogna salvare le grandi opere?


 Veniamo giusto giusto da Shanghai dove le infrastrutture costruite negli ultimi anni non si contano. La cosa che ci ha fatto molto ridere – all’interno dello splendido Padiglione italiano all’EXPO – è una fantasmagorica riproduzione visiva del Ponte sullo Stretto di Messina. Secondo il mio amico shanghaiano Federico, si tratta della più grande opera al mondo mai realizzata! E se si taglia sugli investimenti in conto capitale (non siamo a favore del Ponte di Messina, non sia mai!), quando mai in Italia si renderanno disponibili per il sistema produttivo opere infrastrutturali di livello europeo?

Luigi Spaventa
Siamo completamente d’accordo con l’economista Luigi Spaventa – I conti di Bankitalia ansiogeni, ma veri, Repubblica, 18 ottobre 2010 - che riportiamo in toto: “Sfugge invece in che cosa possa consistere la esotericità di un dato, considerando che l´aggettivo, secondo i dizionari, sta a significare "riservato agli iniziati, misterioso, incomprensibile". Ora, non è che il Bollettino della Banca d´Italia abbia fatto uso di numeri a cui vengono attribuite una di siffatte caratteristiche...Eppure, di testi esoterici, nei tre sensi sopra indicati, e generatori di ansia provocata dalla difficoltà di decifrazione, ne esistono. Eccone uno fra i tanti: «L´articolo 20, comma 3-ter, del decreto-legge 4 luglio 2006 n. 223…e il comma 460 dell´articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, si intendono riferiti alle imprese e testate ivi indicate in possesso dei requisiti richiesti anche se abbiano mutato forma giuridica». Si tratta del comma 61 dell´articolo 2 della legge 23 dicembre 2009 n. 191, nota al volgo come legge finanziaria per il 2010: veramente destinato agli iniziati, ma incomprensibile e misterioso ai più”.

Si avvicina il Natale. Ci permettiamo di dare un consiglio al Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi. Se non sa cosa regalare al Ministro Sacconi – che venerdì 29 ottobre ha dato del militante e dell’ignorante a un giornalista di RAI News 24 - doni al Ministro il cd completo di Caterina Caselli, con incluso il successo sempiterno “La verità ti fa male lo so”. Così capirà che la Banca d’Italia svolge un servizio – eccellente, dico io - alla collettività, neutrale e indipendente. “Il principio di indipendenza è essenziale per il corretto svolgimento della funzione di vigilanza” e questo è particolarmente vero “nei periodi di crisi finanziaria ed economica, nei quali può talvolta rendersi necessario adottare nei confronti dei soggetti vigilati anche misure di notevole rigore”...”La Banca d’Italia, per le sue particolari garanzie, stabilite nelle fonti comunitarie, ha un’indipendenza rafforzata, così come grazie alla sua completa autonomia finanziaria, può operare senza oneri per il bilancio dello Stato”. (Audizione del direttore generale di Banca d’Italia F. Saccomanni presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, 27.10.10).

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