venerdì 21 ottobre 2011

Onore a Ignazio Visco e Fabrizio Saccomanni, civil servant di assoluto valore


Ignazio Visco
Siamo molto contenti per la scelta di Ignazio Visco quale successore di Mario Draghi in Banca d’Italia. Non ci sarebbe piaciuta l’idea di una Banca d’Italia ausiliaria del Governo, ufficio studi al servizio del potere costituito. La forza istituzionale di Banca d’Italia ne esce rafforzata.

E’ una scelta di prim'ordine. Economista di vaglia, ministro degli esteri di Bankitalia, forte senso delle istituzioni, riservato, professore universitario, scrittore di libri d'economia, allievo di Federico Caffé - vedi post Omaggio A Federico Caffé illustre economista . Al termine di una vicenda complicata e gestita male, una scelta da incorniciare.

Sarkozy ha poche ragioni per arrabbiarsi per la presenza di due italiani nel board della Bce – Bini Smaghi e Draghi. Noyer ci mese un anno e mezzo per sloggiare quando nominarono Trichet. Si consoli con Giulia.

Fabrizio Saccomanni
Voglio indugiare ancora su Fabrizio Saccomanni, che vede premiato il suo più stretto collaboratore. Faccio mie le parole di Eugenio Scalfari di stamane su Repubblica  : “Dispiace per Fabrizio Saccomanni che avrebbe ben meritato la nomina a governatore della Banca d'Italia, ma la scelta di Ignazio Visco, suo principale collaboratore, è pienamente soddisfacente da tutti i punti di vista: la competenza professionale, l'autorevolezza del nome anche all'estero per le sue continue e proficue missioni e soprattutto la continuità d'una tradizione di indipendenza della Banca pur nel quadro d'una leale collaborazione con le altre istituzioni dell'economia e della finanza nazionale ed europea”.

E’ opportuno ricordare che sia Saccomanni che Visco partirono per altri lidi durante la pessima gestione Fazio. Quando in Banca d’Italia il Governatore Antonio Fazio faceva il bello e soprattutto il cattivo tempo – vedi post I furbetti del quartierino e l’ex Governatore Antonio Fazio. Una storia poco edificante ), Saccomanni prese la via di Londra dove andò in esilio presso la Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo ) e Visco andò all’OCSE a Parigi.

In onore di Saccomanni, ho ripescato un suo intervento di a Berlino, l’8 febbraio 2011.

Ecco uno stralcio: “Ma la UE non potrà risolvere i suoi problemi strutturali solo attraverso il consolidamento fiscale. Questo è necessario per stabilizzare i mercati finanziari e per lasciare più spazio agli investimenti privati. Ma occorre anche adottare una strategia di riforme strutturali per accrescere il potenziale di crescita dell'economia europea, per riassorbire la disoccupazione, specie quella giovanile e femminile, e per correggere gli squilibri di produttività e di competitività all'interno dell'eurozona. Si tratta di riforme che devono e possono essere intraprese da tutti i paesi della UE...

In sintesi, occorre portare avanti il completamento del mercato interno introducendo ulteriori liberalizzazioni nel settore dei servizi, come la grande distribuzione, i trasporti, le costruzioni, i servizi finanziari e professionali, dove la UE è rimasta indietro rispetto ai principali concorrenti. Occorre promuovere la piena integrazione dei mercati dell'energia, ancora frammentati a livello nazionale e dominati da monopolisti locali che impongono costi elevati alle imprese e alle famiglie. Inoltre, come indicato dal Rapporto Monti (Mario Monti, ndr), è necessario rafforzare le infrastrutture fisiche che stanno alla base di un grande mercato interno, le reti di trasporti, di telecomunicazioni, di distribuzione dell'energia e dell'acqua. L'esperienza insegna che da questi processi di liberalizzazione e di integrazione viene la spinta per la ricerca e l'innovazione che sono il presupposto per lo sviluppo di nuovi investimenti e della produttività”.

Torniamo sempre al punto. Riforme strutturali. Non esistono scorciatoie, non ci sono santi. Bisogna farle. Punto.

E bisogna dire la verità ai cittadini italiani. Ne abbiamo già parlato in un post recente: I mercati, le palle colossali e il linguaggio della verità

Tommaso Padoa-Schioppa
Saccomanni chiude il suo intervento citando il suo carissimo amico Tommaso Padoa-Schioppa : “Tommaso invitava l'Europa a esercitare una "pazienza attiva" e ammoniva che per: ".... completare la costruzione di un'Europa unita occorrono verità e chiarezza sulle questioni di fondo, rifiuto dell'ambiguità, spiegazioni convincenti del perché l'Europa sia necessaria tanto al benessere e alla sicurezza dei nostri Paesi quanto alla pace e all'ordine mondiale". È un ammonimento che mantiene tutta la sua validità anche oggi”.

Sono proprio queste le cose che mancano oggi: verità, chiarezza, spiegazioni convincenti.

1 commento:

  1. Penso che Fabrizio Saccomanni ed Ignazio Visco siano due egregie persone e altrettanto meritevoli di nomina a Governatore di Banca Italia; ha prevalso la nomina di Ignazio Visco e quindi compartecipiamo con Lui augurandogli un buon lavoro!
    Mentre leggevo stralci del rapporto Monti, nel punto in cui si legge : distribuzione dell'acqua,ho pensato a talune regioni del sud del nostro paese,in cui il problema si ripresenta puntualmente, aggravato anche da "interessi locali".....
    Ce la faremo ad arrivare alla soluzione o verrà presto tutto dimenticato, insabbiato, preferito a qualcosa di più lucroso,o bloccato dalla paura di infastidire qualcuno o semplicemente far prendere il sopravvento alla pigrizia eccetera eccetera?
    Lucia

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