mercoledì 14 novembre 2012

In Cina comandano in nove e lavorano in un miliardo e quattro


In Cina al recente 18esimo Congresso del Partito Comunista, Mr Xi Jimping è stato eletto nuovo segretario del Partito e nel marzo 2013 diventerà anche Presidente della Cina.

Nel mio viaggio a Shanghai di due anni fa ero rimasto fulminato dall’affermazione di un manager bresciano residente in Cina da alcuni anni, Alessandro Asperti - rappresentante in Cina della famiglia bresciana dei Lonati - , il quale mi disse a cena in un ristorante sul Bund: “Decidono in nove e lavorano in un miliardo e quattro”. 

Nel suo "The Party. The secret world of China’s Communist rulers" (Harper Collins, 2010), il giornalista statunitense Richard McGregor ha raccontato il mondo segreto del vertice politico cinese. E conferma l’incipit di Asperti: “Comandano in nove. Nove sono i membri del Comitato permanente dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito comunista cinese. Hu Jintao fra questi nove è un primus inter pares, un primo tra pari. Io li descriverei seduti interno ad un tavolo rotondo del quale il presidente occupa il posto principale, ma in cerchio con gli altri”.

Vediamo più in dettaglio alcuni numeri sulla crescita cinese:

1. Cresce a livello di PIL di un 10% l'anno da più di un decennio; negli ultimi 10 anni è passata da essere la seconda economia del mondo (era la sesta nel 2002), quadruplicando il Pil. Il Dragone è destinato a superare gli Stati Uniti prima del 2025, quando sarà – secondo le stime di Frost & Sullivan – la prima economia del mondo.

Shanghai
2. Secondo le stime, entro il 2025 oltre 921 milioni di cinesi si saranno trasferiti in città e metropoli: rappresenteranno il 65,4% della popolazione (oggi siamo pici oltre il 50%).

3. è il più grande esportatore del mondo;

4. è il più grande importatore del mondo;

5. è il primo mercato di auto del mondo. Bmw, nel maggio 2012, ha inaugurato un secondo stabilimento nell'ex celeste impero. La fabbrica a Tiexi, nei pressi della citta di Shenyang in Manciuria ha comportato investimenti congiunti tra Bmw e Brilliance per 1.5 miliardi di euro. 

La fabbrica espanderà la capacità produttiva della casa dell'elica blu e bianca di 200mila unità a regime con turni di 5 giorni a settimana, per un totale di 300mila vetture prodotte in Cina, sommando l'output della fabbrica di Dadong, la prima fino a oggi a essere attiva nel Paese.
Nel 2016 BMW conta di vendere in Cina due milioni di vetture l’anno.

5. ha il numero di laureati maggiore al mondo.

Xi Jinping, prossimo Presidente Cina
Il Presidente uscente Mr Hu Jintao alla cerimonia di inaugurazione del Congresso, ha detto: “We should steadily enhance the vitality of the state-owned sector of the economy and its capacity to leverage and influence the economy”. Mr Hu ha posto come obiettivo il raddoppio del Pil e del reddito medio pro-capite entro il 2020. La crescita stimata media futura è del 7% annuo, una crescita che l’occidente si sogna di notte. Noi italiani ci crogioliamo nella stagnazione duratura, poichè i nostri problemi sono strutturali, non congiunturali.

Non a caso il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha dichiarato a Der Spiegel il 29 ottobre scorso: “There is no better protection against the euro crisis than successful structural reform in southern Europe”.
Come titolava il suo saggio, Luigi Einaudi, sono Prediche Inutili (Einaudi, 1956), i politici nicchiano e scaricano i problemi sulle generazioni future.

5 commenti:

  1. Argomento estremamente attuale ed interessante.
    L'hai reso chiaro e di facile comprensione, per me il cui campo d'azione non è precipuamente l'economia. Inoltre ho imparato qualcosa e ciò costituisce un importante motivo di gratificazione quale apprendimento quotidiano di diversi argomenti.
    Lucia

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  2. Proprio oggi il direttore generale di Bakitalia è intervenuto alla presentazione del Rapporto Doing BUsiness in Italy 2013 ed ecco un estratto del suo intervento, dove insiste sulle riforme strutturali:
    In presenza di vincoli stringenti di finanza pubblica, oggi la crescita è, ancor di più, un imperativo non eludibile.
    Va perseguita agendo sui problemi strutturali, con un approccio ad ampio raggio, il più possibile integrato. L’insufficiente concorrenza e la cattiva regolazione in alcuni mercati – specie dei servizi; una pubblica amministrazione spesso inefficace
    e fonte di oneri burocratici eccessivi per le imprese e i cittadini; un elevato livello di imposizione fiscale; un mercato del lavoro poco flessibile e segmentato; un sistema educativo poco attento a innalzare la qualità del capitale umano e a favorire
    l’inclusione sociale; una giustizia civile troppo lenta sono alcuni dei principali fattori che limitano la capacità competitiva della nostra economia e ne ostacolano la crescita.

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  3. Mi sembrano sacrosante parole!!!
    Lucia

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  4. Ci andrei piano nel fare previsione di quando (e anche se) la Cina supererà gli USA. Oltre ai noti argomenti sul declino della popolazione nei prossimi 15-20 anni a causa della one child policy, la Cina rischia infatti di cadere in pieno nella middle income trap, quel punto dello sviluppo che porta, se superato con successo, a diventare un mercato sviluppato. Per farlo Pechino deve innovare ed inventare, ma per innovare ha bisogno di protezione della proprietà intellettuale, e anche della libera circolazione di idee. Questo però contrasta con la dichiarazione riportata sopra sulal aziende di Stato. In altre parole o la Cina si rassegna a meno Stato e meno controllo (e allora cresce molto, ma in 10-15 anni crolla la dittatura) o si rassegna a meno crescita.
    Poi c'è la seconda parte del rapporto, ovvero gli USA, che stanno diventando il primo produttore di petrolio al mondo e saranno presto indipendenti dal punto di vista energetico. In più la loro popolazione non declina. A voi le conlcusioni.

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  5. hai fatto tutto un post "viva la Cina" e i diritti umani? e la democrazia?? Saresti disposto a sacrificare la democrazia italiana per crescere un 10% l'anno????

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