lunedì 6 ottobre 2014

Gli 80 euro sono sacrosanti ma per far ripartire i consumi serviva mandare un assegno a casa

I consumi degli italiani languono. Il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan evoca il 1929. Tutti si domandano come far ripartire l'Italia, malato grave da oltre vent'anni.
E' chiaro che i problemi sono strutturali ma una ripresa ciclica aiuterebbe gli italiani ad accettare e assorbire gli effetti delle riforme necessarie.

Settimana scorsa sono andato al cinema a vedere Frances-Ha, film americano dove si racconta una simpatica storia di amicizia - a NY - tra Frances e Sophie.

A un certo punto Frances - che pur cercando con tenacia di seguire la sua passione di ballerina, è squattrinata - apre una busta e con grande sorpresa vede un assegno dell'Internal Revenue Service (IRS, l'Agenzia delle Entrate americana) che gli manda via posta un rimborso.
Francis non esita un istante e li spende subito! Invita un suo amico a cena, con il quale insiste nel pagare lei proprio perchè "arricchita" dal rimborso fiscale.

E' un insegnamento per il Governo Renzi. Appena insediato, uno dei primi provvedimenti adottati dal Governo è stato lo sgravio fiscale in busta paga per coloro che hanno un reddito netto inferiore ai 1.500 euro. Sono i famosi 80 euro mensili. Quelli che sono rimasti "sotto il materasso". Il bonus fiscale che avrebbe dovuto far ripartire i consumi degli italiani, che scendono da diversi anni e non sembra vogliano risalire. Se l'italiano può, appena ha dei soldi, risparmia, perchè teme che in futuro ne avrà bisogno (magari per pagare la TASI). Con il calo dei prezzi di agosto, i media ha evocato il 1959, l'ultimo anno in cui su base annua i prezzi al consumo hanno fatto segnare una crescita negativa.

Gli economisti sono rimasti sorpresi dal comportamento degli italiani. Si vede che non hanno studiato finanza comportamentale. Ed è un peccato perchè è di grande aiuto per capire alcuni fenomeni.

Nel suo mirabile Semplice. L'arte del governo del terzo millennio (Feltrinelli, 2014), Cass Sunstein - lo "zar della regolazione" - spiega cosa avrebbe dovuto fare Renzi. Sunstein è colui che ha Obama ha voluto a capo di uno dei dipartimenti più influenti della Casa Bianca, l'Office of Information and Regulatory Affairs (Oira), per ripensare radicalmente il modello di governance su cui si reggono gli Stati Uniti d'America.

Sunstein è chiarissimo (p. 182): "Nel contesto della politica fiscale, un grande obiettivo è quello dello stimolo della spesa. Il governo può avere l'esigenza di far giungere denato nelle tasche dei cittadini in modo che questi spendano, promuovendo così la crescita economica. Se l'obiettivo è questo, qual è il modo migliore per raggiungerlo? Considerate due possibili approcci:
1. distribuire denaro spedendo rimborsi sotto forma di assegno.
2. distribuire denaro riducendo le trattenute fiscali.

The invisible gorilla, il contrario della salienza
L'opzione 2 presenta evidenti vantaggi: è più semplice e meno costosa da mettere in atto. Spedire gli assegni può costare molto (...). I dati empirici, però, dimostrano che la teoria standard si sbagli adi grosso. Se il fine è di indurre la gente a spendere di più, un assegno è molto più indicato di un equivalente riduzione delle trattenute. Una valida spiegazione di questo fenomeno ha a che fare con la salienza. Un assegno estratto da una busta e tenuto tra le mani è molto più visibile di una riduzone delle trattenute. Anzi, uno studio ha scoperto che la maggioranza delle famiglie neppure si accorge dei cambiamenti nel sistema delle trattenute. Le famiglie che non ricevevano l'assegno per posta, bensì si trovavano con un semplice piccolo aumento in busta paga, tendevano in misura molto minore a usare quel denaro per acquisti di qualche rilievo".

Quando avremo il piacere di avere qualche economista comportamentale a Palazzo Chigi?

P.S.: Si consiglia anche la lettura di Thaler-Sunstein La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità (Feltrinelli, 2009).

1 commento:

  1. Ricevo e pubblico:

    Caro Beniamino,
    quando ritieni di avere un'idea buona (e praticabile), perché non la comunichi direttamente a Matteo Renzi?
    Non so se segui la sua Enews. Matteo assicura che legge tutte le email. E ho motivo di credere che sia vero.
    Un caro saluto.
    Vittorio

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