mercoledì 8 settembre 2010

Basilea III, quante esitazioni!


Al primo vertice del G20 - tenutosi a Washington nel novembre 2008, poco dopo il fallimento di Lehman Brothers - i paesi europei si mostrarono favorevoli a “soluzioni globali a problemi globali”. L'obiettivo implicito era una armonizzazione globale delle regole finanziarie per ripristinare la stabilità dei mercati, eliminare gli arbitraggi regolamentari e assicurare un comune level playing field.
La diagnosi delle cause della crisi ha portato ad un intenso lavoro di revisione della normativa esistente a livello sia di singoli Paesi – nel luglio 2010 negli Stati Uniti è stato approvato il Dodd-Frank Act che rafforza i poteri della Federal Reserve; in Europa per ora sono state prese solo misure su retribuzioni ed agenzie di rating – che sovranazionale, svolto principalmente dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria su mandato dei Capi di Stato e di Governo del G-20 e in base alla roadmap stabilita dal Financial Stability Board.
L’obiettivo generale di questo nuovo quadro regolamentare chiamato “Basilea III” è molto ambizioso: stabilizzare il settore bancario e il sistema economico globale accrescendo la capacità del sistema bancario di assorbire shocks interni o esterni - si parla di resilienza - riducendo nel contempo il rischio di contagio dal settore finanziario all’economia reale. In relazione agli interventi proposti, il Comitato di Basilea asserisce: “These measures will help ensure that the banking sector serves as a shock absorber, instead of a trasmitter of risk to the financial system and broader economy”.
Il tempo si è fatto breve, se si tarda a intervenire, la finestra di opportunità svanisce. Il mondo politico tedesco si fa portatore drlle istanze degli istituti di credito tedeschi – pieni di titoli ibridi Tier II - che paventano la necessità di 105 miliardi di euro di capitale per adeguarsi alle nuove disposizioni previste.
Non siamo d’accordo con coloro che fanno presagire forti cali del PIL a fronte di più severi requisiti patrimoniali di vigilanza, come Daveri che dice: “Se vogliamo un ritorno più rapido alla crescita, dobbiamo accettare la finanza non regolata e quindi convivere con il rischio di nuove crisi. Se non ci piacciono le crisi, dobbiamo regolare o tassare la finanza e accettare la minore crescita media che l’aumentato costo del credito comporterà. Si può avere la botte piena o la moglie ubriaca, non tutte e due”. Facciamo invece nostre le parole di Caruana, General Manager della Banca dei Regolamenti Internazionali: “Rebuilding confidence is an enormous challenge. We cannot wait for stronger global growth to facilitate policy adjustment. The net impact on global output during the phasing-in of the new regulatory regime is likely to be small and transitory. We need to finalize international agreements on the reform of financial regulation”.

2 commenti:

  1. Da "imprenditore apprendista" con una azienda che sta terminando faticosamente il 2° anno di start-up, comprendo in parte chi si oppone all'applicazione a breve di Basilea 3; tuttavia posso tranquillamente affermare che l'azienda sta imparando ad essere banca-non dipendente per il proprio sviluppo, privilegiando un percorso che punta sulle risorse umane, sulla valorizzazione del network e sulla focalizzazione del core-business.
    Ritengo quindi che, almeno in Italia, non ci si possa aspettare una valutazione diversa su Basilea 3 da quell'insieme di operatori (imprenditori, banchieri, economisti, amministratori, etc.) che sono cresciuti con una cultura di impresa che ha posto la banca al centro finanziario della propria gestione operativa.
    Inoltre Gordon Gekko in Wall Street ci ricorda la difficoltà sociale e sacrificante nel cambiamento di chi è abituato ad uno stile di vita da 1 milione di $ anno di stipendio a quello da 100.000 €! Il punto è proprio questo, la comunità socio-economico-finanziaria internazionale è stata abituata "male": da qui forse derivano le ragioni dei cori cassandrici sulla applicazione di Basilea 3. Abbiamo sempre guidato l'auto pensando di avere una sfavillante Ferrari, invece sedevamo su una confortevole Alfa ...

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  2. Alessandro Balsotti8 set 2010, 19:07:00

    non ti preoccupare... purtroppo le lobbies bancarie lavorano alacremente anche mentre dormiamo. I nuovi requisiti di capitalizzazione verranno adeguatamente ammorbiditi e distanziati nel futuro... e i redditi milionari dei banchieri saranno salvi (almeno fino a qualche rivolta forcaiola)

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