martedì 11 settembre 2012

September 11: Siamo tutti americani

Nell'ottobre scorso io e mia moglie siamo partiti per New York - vedi post Appunti da Bryant Park - città contagiosa, meravigliosa, che ti fa venire voglia di vivere.

Avevamo con saggezza - ogni giorno migliaia di persone in fila ordinata si recano a Ground Zero - prenotato il pass per visitare il 9/11 Memorial . E' un'esperienza che consiglio a tutti.

I nomi di tutti i caduti sono scolpiti sul marmo nero. Il silenzio regna assoluto. Si sente solo lo scorrere dell'acqua delle due fontane che ricordano le Torri Gemelle.

Stamane ho ricevuto una mail dal direttore del 9/11 Memorial, Joe Daniel, che scrive:

"Dear Friend, Today, we honor the thousands of innocent men, women, and children who were taken from us too soon eleven years ago. Here at the 9/11 Memorial in New York City, we will read their names aloud. We will stand together in silence at six moments, marking when the Twin Towers were struck, the buildings fell, the Pentagon was attacked, and Flight 93 crashed in a Pennsylvania field. Together, we will remember the devastating loss and reflect on the preciousness of life.


Memorial 9/11
How you choose to observe the 9/11 anniversary is personal. Whether through quiet reflection or prayer, acts of service, or sharing a message of remembrance through social media, please join me in memorializing those who were killed and the sacrifices made on this day eleven years ago.

Despite the unimaginable tragedy of 9/11 itself, this day is also about the spirit of unity that came in the aftermath. It showed us that the best of humanity can overcome the worst hate. It gave us hope for the future".

E' questo il bello degli americani. Trovano sempre la forza di ripartire.

Come titolarono Le Monde e Il Corriere della Sera all'indomani dell'attacco alle Torri Gemelle, oggi, a 11 anni dall'11 settembre 2001, Siamo tutti americani.

L'11 settembre ha alterato in modo irreversibile il tradizionale rapporto tra potenza e sicurezza, sul piano psicologico e morale prima ancora che su quello materiale. E' stata ferita l'intimità della nazione americana.

Claudio Magris ha scritto: "L'11 settembre ha costretto a percepire concretamente, fisicamente, che la distruzione può colpire le nostre case, la nostra vita quotidiana; ha sgretolato ogni sicurezza. Ha trasformato il meccanismo della guerra, questa madre di tutte le cose, che ci sforziamo sinora invano di disinnescare e che rinasce in sempre nuove forme".

Non dimenticheremo.

4 commenti:

  1. Caro Beniamino,

    per una volta sono in totale disaccordo con te.

    Sono 100 anni che gli USA intervengono senza diritto alcuno in tutto il mondo, in modo arrogante e imperiale.

    Semplicemente,quella volta , è toccato a loro subire una piccola frazione di quello che hanno fatto in tutto il mondo.Punto.

    Cordiali saluti

    Stefano Colombini

    ps :NON siamo tutti americani anche perchè gli interessi degli europei sono diversi, e a volte contrari, a quelli americani, sarebbe ora di prendere coscienza di questa cosa.

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    1. Ma stai zitta e vai a fare il bucato, capra. Se non fosse stato per gli americani oggi avresti avuto la falce e martello sulla bandiera, altro che partigiani. Ma scommetto che a te sarebbe piaciuto e adesso magari ti sei riconosciuta grillina, capra.

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  2. Non sono mai stato filoamericano.
    Non so nemmeno bene perchè, forse perchè viviamo in un paese nel quale, da sempre, ci presentano gli Stati Uniti come il modello da seguire, quelli "giusti", i "buoni", come in ogni loro film che compare sui nostri teleschermi. Forse questo deriva da un senso di riconoscenza nei confronti di chi, dopo la seconda guerra mondiale, ci ha aiutati (e non poco), ma credo che il riconoscimento a priori non sia del tutto giusto.
    Gli Stati Uniti, come ogni stato del mondo, commette errori, ingiustizie ed azioni poco nitide, ma si sa, cosi va il mondo.
    Detto questo, nessuno nega l'importanza di questa nazione per il raggiungimento di standard democratici e di libertà nel mondo (si potrebbe discutere sui mezzi utilizzati, certo).
    Per quanto riguarda l'11 settembre, è stato un avvenimento grave e che ha colpito il cuore degli USA, il commemorare e il ricordare credo sia un atto dovuto e , ancora una volta, gli americani (quelli veri) hanno dimostrato che la loro forza non è tanto nell'essere indistruttibili (come nei loro film) ma nel sapersi rialzare dopo i colpi.
    Non so se è stata fatta completamente chiarezza sull'attentato dell'11 settembre, forse non sarà fatta mai, tutto quello che si può fare è commemorare e cercare di creare situazioni che facciano sì che questo non riaccada più.
    FP

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    1. Gianni Ravelli11 set 2012, 16:19:00

      Certo, gli americani hanno commesso tanti erori, anche gravi. Ma noi europei - che abbiamo dato origine al fascismo e, peggio, al nazismo, e abbiamo scatenato le due ultime, sanguinose, guerre mondiali - possiamo permetterci di criticare?
      Sono d'accordo. E' questo il bello degli americani. Trovano sempre la forza di ripartire.

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