lunedì 23 febbraio 2015

Appunti da Berlino, città densa di storia: sono in molti a festeggiare il record della borsa tedesca

Andare a Berlino è come immergersi nella storia dell'Europa. Io non riuscirei a viverci. Appena giri la testa, ti trovi davanti al drammatico Secolo breve, il Novecento, denso di guerre, lutti e aberranti razzie di uomini e cose.

Una guida dice ai turisti: "Qui a destra c'era la sede della Gestapo, poco più avanti potete vedere la Topografia del Terrore - con la storia tedesca in foto dal 1933 - avvento di Hitler - alla resa incondizionata della Germania nel maggio 1945, poco più avanti il CheckPoint Charlie, uno dei punti di confine tra Berlino Est e Berlino Ovest, dove molti desiderosi di passare all'Ovest sono morti ammazzati dai Vopos, i poliziotti della DDR". Ecco, vivere a Berlino con un minimo senso storico è un po' difficile. Non so come faccia Angela Merkel a vivere con serenità la città. Sicuramente avere un padre pastore luterano aiuta.

Soldati (finti) al Checkpoint Charlie a Berlino
La visita al Museo ebraico è obbligatoria. Io pensavo di disorientarmi nel Giardino dell'Esilio, disegnato dall'architetto Daniel Libeskind per far capire al visitatore lo straniamento dato dalla fuga dal proprio Paese. Ma nulla è paragonabile alla sensazione di fine del mondo, di lacerazione degli affetti, di freddo, di gelo, di solitudine, provata nella Torre dell'Olocausto, da cui sono uscito dopo pochi istanti per paura di rimanere chiuso e murato lì per lì.

La capacità dei tedeschi di pianificare si vede ad occhio nudo: lavori ovunque per tutta la città, da Alexander Platz al Museo Pergamon, dove è in rifacimento un'intera ala che aprirà sottraendo spazio al fiume Sprea. La facciata dell'antico Tempio di Babilonia, portato via in toto numerando i singoli mattoni, dà l'idea della mostruosa organizzazione teutonica.

Berlino è la città delle start-up. Per inventivare i giovani a ripopolare Berlino sono stati messi a disposizione incentivi economici - anche sotto forma di minore tassazione - per favorire la creazione di nuove imprese. Sono tanti gli italiani che si sono trasferiti là. Per un italiano vivere in Germania sembra atterrare sulla luna: la burocrazia è amica, si lavora in modo efficiente, le regole vengono rispettate da tutti.
La crescita in borsa dei colossi tedeschi dal 2000 ad oggi
In relazione alle imprese già esistenti, ho notato lo spazio che è stato dedicato dai quotidiani tedeschi ai nuovi massimi della borsa tedesca. L'indice più rappresentativo della borsa di Francoforte, il DAX, ha superato gli 11mila punti, nuovo record di ogni tempo. Con i titoli di Stato, da lunghi anni in Germania, caratterizzati da rendimenti irrisori (ora addirittura negativi), l'investimento sui mercati azionari è l'unico modo per consentire la rivalutazione del proprio capitale.
Succederà così anche in Italia, dove si è sempre investito in immobili e titoli di Stato? Se lo stanno chiedendo in tanti. E' chiaro che tutti la domanda se la devono almeno porre.

 


Nel tornare a Milano, ho ripensato al regista Wim Wenders, regista di "Il cielo sopra Berlino", che - in relazione al film presentato alla Berlinale 2015 "Every thing will be fine"-, ha detto ai giornalisti: "La vita è dolore ma si guarisce". Vale lo stesso per Berlino, città con tutto il futuro davanti.
 
 

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