martedì 26 gennaio 2016

Come contrastare il calo degli studenti universitari. Le famiglie devono leggere Visco per capire il valore della conoscenza

Quando si leggono i dati sconfortanti sul calo degli studenti universitari, vien voglia di piangere, per lo sconforto e il disagio. Questo non deve però indurci a rinunciare a dire che lo studio serve. Eccome.

Il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha trattato a lungo i temi del capitale umano. Di più. Il secondo capitolo del volume di Visco, Investire in conoscenza (il Mulino, 2009) si intitola: "Crescita, capitale umano, istruzione". Uno dei passaggi più interessanti è il seguente: "Valorizzare il merito non vuol dire richiedere un'organizzazione sociale esasperatamente meritocratica ma consente di avvicinarsi a un uso efficiente delle risorse produttice, senza nascondere i talenti. Ciò non esclude ma rafforza il momento redistributive, rendendo possibile l'uguaglianza delle opportunità. Ma se la valorizzazione del talent, necessaria nella promozione sociale, deve avvenire prima di tutto nelle scuole, al momento la nostra scuola non sembra in grado di farlo in maniera soddisfacente sotto il profilo dell'efficienza, dell'equità e dell'efficacia".

Quando Visco sottolinea l'importanza dell'uguaglianza delle opportunità di partenza si rifà a Luigi Einaudi - Governatore della Banca d'Italia dal 1945 al 1948 e successivamente Presidente della Repubblica - che nelle sue Prediche inutili rimarcò che l'egualitarismo delle condizioni non deve esserci in arrive ma in partenza. E quindi nulla è più importante della bontà del sistema scolastico.

Sempre il Governatore Visco, nel suo intervento a Bari del 19 ottobre 2013 in occasione del X Forum del libro Passaparola, scrive: "Per il sistema produttivo, un capitale umano adeguato facilita l’adozione e lo sviluppo di nuove tecnologie, costituendo un volano per l’innovazione e quindi per la crescita economica e l’occupazione. Formazione dei lavoratori, abilità manageriali e capacità organizzative rappresentano risorse fondamentali nell’ambito del cosiddetto "capitale basato sulla conoscenza" misurato dall’OCSE, da ultimo con riferimento al 2009, assieme ad altre risorse intangibili come il software, le banche dati, l’attività di ricerca e sviluppo, i brevetti, il design. L’incidenza sul PIL di questi investimenti è molto eterogenea tra i paesi dell’area dell’OCSE, oscillando tra l’11 per cento negli Stati Uniti e il 2 per cento in Grecia. L’Italia si colloca nelle ultime posizioni, con un valore di poco superiore al 4 per cento".

Un punto interessante toccato dal Governatore è che l'istruzione è lungimirante: "Più istruiti si vive meglio e più a lungo: dati riferiti ai paesi dell’OCSE mostrano che il grado di istruzione è negativamente associato a comportamenti e stili di vita che la scienza medica identifica come fattori di rischio per la salute, come il fumo e l’obesità. Capitale umano e conoscenza favoriscono inoltre la coesione sociale e il benessere dei cittadini, promuovendo la crescita del senso civico, il rispetto delle regole e l’affermazione del diritto, il contrasto della corruzione e della criminalità, tutti fattori che costituiscono un freno a una crescita economica sostenuta e continua".

Studiare conviene. 

 

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